INTEGRARE UOMINI E ANIMALI
(L’argomento è trattato in un lungo articolo apparso sulla rivista InOgniDove)
Piccoli parenti
I Comuni tendono la zampa
Piccoli parenti
I nostri piccoli parenti, li chiamava Emily Dickinson, riferendosi agli animali che la attorniavano, e non solo quelli a quattro zampe. E davvero gli animali si sono integrati nelle nostre vite di famiglia: per lo più famiglie nucleari o formate da single, che dell’animale, spesso cane o gatto, hanno fatto il loro partner. Del resto, l’animale pare essere ormai l’unico, nel panorama delle difficoltà sociali delle nostre esistenze, con cui riusciamo ad andare d’accordo, evitare discussioni, donare e ricevere affetto un po’ meno condizionato di quello che scambiamo con i nostri pari-condizione: gli umani.
Fiducia in amore, tolleranza diffusa, rispetto delle esigenze di ognuno, rinuncia ad anteporre il sesso ad ogni altro scambio reciproco, danno come risultato poche separazioni e, sempre più spesso, unioni che durano per la vita: almeno la vita di uno dei due. Come tutti i membri della famiglia ciascuno di loro ha un nome, ed interagisce con i propri umani intrecciando la sua storia con la loro. Sta di fatto che comiciano ad essere davvero tanti, per il beneficio dei veterinari e dei negozi specializzati in attrezzature e prodotti specifici per loro.
Mi stavo chiedendo proprio qualche giorno fa se un passeggino per gatto avrebbe potuto facilitare il nostro viaggio per mare: mio e della mia compagna felina, intendo. Tuttavia ho provato un po’ di vergogna nel mostrare al mondo i miei atteggiamenti materni sdolcinati, che a suo tempo ho rifiutato di assumere con i figli. Avrò fatto bene?
Ora in molti comuni del nostro territorio nazionale i nostri animali entrano nei bar e nei ristoranti, nel migliore dei casi attesi da una amichevole ciotola colma d’acqua: sono soprattutto i cani a godere di questo beneficio. La grande distribuzione li tiene alla larga, ma negozi di dimensioni più ragionevoli dei supermercati vengono accolti con una certa benevolenza: un certo spazio è lasciato alle scelte di ognuno, al gradimento e al buon senso.
Un comune pilota, quello di Montecarlo, in provincia di Lucca, li ha ammessi nei matrimoni; in quel luogo è possibile sposarsi tenendo al proprio fianco l’anima gemella … sorry, l’animale del cuore, la cui approvazione risulta essere indispensabile per affrontare il decisivo passaggio di stato civile. Un attestato simbolico della presenza dell’animale alla cerimonia e l’iscrizione del suo nome in un apposito albo immortalano l’evento.
I Comuni tendono la zampa
Anci e la Federazione italiana delle associazioni per i diritti degli animali e dell’ambiente recentemente presentato a Roma un Regolamento-tipo per la tutela degli animali e la loro convivenza con i cittadini. Hanno sottoscritto un accordo quadro che impegna l’associazione dei comuni alla massima promozione del regolamento per la sua adozione da parte dei sindaci italiani. Le parti promuoveranno anche l’apertura di un ufficio per i diritti degli animali in ogni città. Il testo del regolamento affronta le principali questioni riguardanti la convivenza degli uomini e degli animali nelle città; tuttavia affronta più ampi problemi, occupandosi di tutti gli animali, dai più semplici animali domestici a quelli esotici, compresi i lavoratori del circo.
Con la sottoscrizione del Regolamento il Comune riconoscerà la valenza sociale del rapporto tra esseri umani e animali d’affezione ed opererà perché il rispetto verso gli animali sia promosso anche nel sistema educativo, a partire dalla scuola dell’infanzia ed elementare.
Questo regolamento rovescia completamente l’impostazione adottata finora: si parte non dai divieti, ma dall’idea che – in linea generale, con motivate eccezioni – l’animale domestico possa accompagnare il proprietario dovunque, senza ledere i diritti di nessuno.
La novità sta soprattutto nei toni con i quali si affrontano gli argomenti: abbandonato lo stile proibizionistico di certi regolamenti precedenti, il nuovo regolamento proposto guarda al benessere di tutte le parti, gli animali come gli uomini che convivono per scelta e anche quelli che, infastiditi dalla loro presenza, ne farebbero volentieri a meno: si guarda con rispetto alle esigenze di ognuno.
Quanto ai divieti, è veramente ora di finirla! Così il regolamento rovescia completamente l’impostazione adottata finora, si parte dall’idea di accogliere, di aprire: in generale, con motivate eccezioni, l’animale domestico potrà accompagnare il proprietario dovunque, senza ledere i diritti di nessuno. Con guinzaglio e museruola, sarà consentito ai nostri pet l’accesso anche alle case di riposo e in apposite aree degli ospedali, dove potranno incontrarsi con i proprietari ricoverati, infine potranno accedere alle aree dei cimiteri.
Alcuni articoli del regolamento poggiano su principi che sembrano ovvi, come quello di non tenere animali alla catena corta, provvederli di cuccia e alimentazione adeguata, o come il divieto di abbandono di animali, o ancora, il divieto di avvelenarli. Poi il Regolamento entra in aspetti più specifici, come quello del divieto di esercitare accattonaggio facendo leva sulla presenza di animali. Gli animali non possono essere dati come premi, né di lotterie né di giochi in genere. Si vieta l’uso di animali a fini di spettacolo: niente lotte fra galli, dunque, né sanguinose guerre fra cani, di conseguenza gli animali non possono essere addestrati a tale scopo.
Nei confronti dei circhi, però, vi è una certa morbidezza, quanto a uso degli animali, sebbene il Circo, ospite sul territorio del Comune, debba presentare una nutrita documentazione riguardo alla presenza e al trattamento dei suoi animali.
Un gruppo di articoli si sofferma sulle modalità di adozione e affido, come sulle operazioni relative ad eventuali smarrimenti. Molta attenzione viene data alla pet-therapy. Vengono regolate esposizioni, commercializzazione, vendita, macellazione e inumazione; si propugna la concessione da parte dei comuni di aree destinate a diventare cimiteri per cani e gatti.
Un’intera sezione riguarda il libero accesso degli animali negli esercizi pubblici e commerciali, nei locali, sui mezzi di trasporto, in parchi, aree verdi e spiagge. I gatti liberi e le colonie feline vengono tutelati. Poi il regolamento entra nel merito dei cavalli, degli uccelli, selvatici e non selvatici, degli animali d’acqua, di quelli esotici e non esotici.
Si entra nel merito degli animali adoperati a fini scientifici, alcuni articoli raccomandano lo scoraggiamento e la dissuasione di un loro uso in tal senso.
Nel Regolamento non mancano le disposizioni di vigilanza e di sanzione.
Concludo con una riflessione personale sul Circo, di cui amo, più degli animali che vi lavorano, l’illusione di cui è pervaso. Così ora, signori e signore, permettetemi di salutarvi con un animale famoso nel mondo: apparteneva a Bilboquet e a Rhum. Me l’hanno imprestato per l’occasione. Si tratta della pulce acrobata. E con un rullo di tamburi, ecco il primo salto mortale della pulce. Occhio di bue, prego, ed ecco il secondo salto mortale all’indietro. Lo so che voi lettori siete in delirio! E allora, che il rullo di tamburi prepari il terzo salto mortale.
Mi scusi, signore, la pulce è saltata troppo lontano, fra le pagine del giornale che lei sta leggendo.Vuole restituirmela?
Oh, mi scusi, ma questa non è la mia!